25/02/15

Intelligenza Artificiale negli Smartphone: presto Realta'

Un prototipo di un programma basato dul deep learning ( apprendimento approfondito) capace di sfruttare l'intelligenza artificiale tanto da capire le emozioni, movimenti e di assistere l'uomo nell'era digitale, riesce a funzionare anche su una versione modificata di Android.


Due ricercatori, Lane e Georgiev, hanno costruito il prototipo con sensori migliori, capaci di capire emozioni e movimenti, riordinare un'enorme mole di dati che compongono la rete digitale. Potrebbero presto diventare realtà, grazie all'Intelligenza artificiale che sarebbe infatti pronta a svincolarsi dagli enormi computatori e a rimpicciolire, fino a diventare formato pocket, tanto piccoli da rendersi invisibili o almeno, questo è ciò che sostengono due ricercatori in un lavoro appena presentato alla HotMobile conference, a Santa Fe, nel Nuovo Messico. Obiettivo: "Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale".

E così un'altro passo sugli sviluppi di quelle tecnologie che nel futuro potrebbero sostituirsi all'uomo anche nel ragionamento. Un settore dai grandi potenziali tale da preoccupare persino i big dell'high tech. Da Elon Musk, il primo a lanciare l'allarme, a Stephen Hawking, passando per Bill Gates.

Per capirci: l'impiego nel mobile è quello del deep learning, cioè l'insieme di tecniche sviluppate a partire dagli anni Ottanta, e già usate per automatizzare la nostra vita online. Imitando il comportamento dei neuroni umani. Per esempio Facebook è in grado di selezionare i contenuti più adatti per la nostra newsfeed, e potrà presto dirci quali foto pubblicare sul social network e quali no per evitare brutte figure digitali. Mentre Microsoft le usa per tradurre le chiamate su Skype da un linguaggio a un altro.

Inoltre permettono al sistema operativo Android di capire il dialogo fra due che si parlano ad un telefono.  Ingegnosità che si perfezionano sempre di più, anche grazie alla mole di dati messi a disposizione dalla rete. Tutti i colossi della Silicon Valley, dal motore di ricerca targato Google a Baidu, sono impegnati ad accaparrarsi i migliori studiosi in piazza, a colpi di giganteschi investimenti. "Una nuova frenesia", l'ha definita il giornalista Richard Waters sul Financial Times. fonte Repubblica.it




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