01/10/14

Riciclare smartphone e cellulari conviene, a noi e all'ambiente

L’Italia è una nazione manifatturiera le cui industrie (quelle ancora esistenti è chiaro), per funzionare, utilizzano una quantità impressionante di materie prime, principalmente metalli e minerali, quasi tutti importati dall’estero. Il riciclo in questo contensto, può essere una risposta significativa in termini di impatto ambientale e di risparmio economico.

In primis il recupero dei minerali essenziali dallo scarto di vecchi prodotti potrebbe infatti evitare di deteriorare in modo irreparabile gli ecosistemi. E noi possiamo dare un gran bel contributo. Pensiamo ad esempio ai nostri smartphone, tablet o altri dispositivi elettronici che, non funzionando più, teniamo sepolti nei cassetti da secoli. Si stima che siano almeno 120 milioni gli apparecchi non funzionanti, conservati nelle nostre case.

Smartphone rotti
immagine presa dal web
Uno spreco enorme. Basti pensare, infatti, che un semplice cellulare contiene rame, ferro, argento, oro, palladio, plastica e altri elementi preziosi come cadmio, cobalto, rutenio. È vero, si tratta di materiali altamente inquinanti, ma anche di materiali preziosi per l’industria. Giusto un dato su cui riflettere: il tasso di riciclo di un cellulare è del 96%. Non poco, se si considera, ad esempio, che da 50mila cellulari riciclati è possibile ricavare oltre 1 kg di oro.

Secondo lo studio “E-waste Lab”, condotto da Remedia, in collaborazione con il Politecnico di Milano, se si riuscissero a recuperare tutti i dispositivi mobili inutilizzati, il risparmio sarebbe di più di 190 milioni di euro. Ci sono diverse possibilità per riciclare il proprio telefonino. La prima, rivolta ai possessori di un iPhone, è quello di consegnare i vecchi modelli in negozio per usufruire di uno sconto sull’acquisto di un altro dispositivo.
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