03/09/14

Quanta tempo, quanti anni senza il silenzioso ed elegante Gaetano Scirea!

Ci manca, e tanto! Sto parlando di un uomo che ha fatto della sua eleganza, della sua mitezza uno stile di vita per tutta la sua carriera di calciatore: Gaetano Scirea, indimeticato "libero" della Juventus e della Nazionale italiana campione del mondo in Spagna '82. 

Sono trascorsi ben 25 anni, da quel tragico incidente in Polonia, quando era ad osservare i prossimi avversari della Juve, la sua Juve, quella dove disputò per tutta la sua carriera le sue partite, quella Juve la cui difesa impenetrabile lui gestiva con maestria ed eleganza, senza mai subire l'onta di un cartellino rosso.
Aldilà di ogni campanilismo esistono campioni ai quali non si può negare il proprio affetto ai quelli non si può che applaudire ed ammirare. 

Sono campioni che vanno oltre i colori sociali di un club che rappresentano e che raccolgono affetto e ammirazione anche quando sfidano la tua squadra del cuore. Capita raramente, ma ci sono. Gaetano Scirea è stato uno di questi. Certo, l'associazione di idee con la Juventus è immediata, al punto da non considerare le quasi sessanta presenza nell'Atalanta (a voler essere precisi 58 presenze e un gol). 
Gaetano Scirea

Dici Scirea e te lo ricordi là, in mezzo alla difesa a testa alta a controllare e coordinare il lavoro dei suoi compagni bianconeri con alle spalle un altro taciturno, Dino Zoff, che proprio con Scirea aveva finalmente trovato uno che parlava ancor meno di lui. 

Cosi dice di lui Gabriele Oriali, team manager della nazionale di neo commissario tecnico Antonio Conte,con alle spalle una vita da mediano, sa riconoscere i campioni: «Gaetano Scirea era un fuoriclasse in campo e fuori: mi manca, anzi ci manca, moltissimo e sarebbe bello se nel nuovo gruppo azzurro i ragazzi si ispirassero alle sue qualità, alla sua educazione». Dello sport e di stile: e a 25 anni dalla morte di quello che è stato probabilmente uno dei migliori liberi del mondo e certamente il giocatore italiano più corretto (mai un’espulsione, mai una polemica) il suo omaggio, al telefono con l’Ansa, è sincero e commosso.


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