01/08/14

infelici capiscono troppo tardi di essere stati tanto a lungo affaccendati, mentre non facevano nulla | Seneca

............. Lunga gli rende la vita l'accumulare insieme tutti i tempi. [qui]

16, 1. Brevissima ed angosciatissima è la vita di coloro che dimenticano il passato, non curano il presente ,temono il futuro: giunti alla fine, infelici capiscono troppo tardi di essere stati tanto a lungo affaccendati, mentre non facevano nulla.
2. Non credere che da questa prova sia dimostrato che essi vivono una vita lunga, dato che a volte invocano la morte: li mette in agitazione la mancanza di esperienza, con passioni incerte e che vanno a sbattere proprio contro ciò che temono; la morte, spesso la desiderano perché la temono.
3. Non credere neppure prova che quelli vivono a lungo, il fatto che spesso sembri loro lungo il giorno, ed il fatto che si lamentino per lo scorrere tardo delle ore, fino a che non giunga il tempo convenuto per la cena; infatti, ogni volta che le occupazioni li hanno abbandonati, lasciati in un riposo disimpegnato sono affannati e non sanno come disporlo e farlo trascorrere. Tendono pertanto a qualche occupazione, e tutto il tempo che sta di tramezzo è per loro pesante; allo stesso modo, vivaddio, quando è stato bandito il giorno dello spettacolo gladiatorio, oppure si aspetta il giorno stabilito per qualche altro spettacolo o piacere, vorrebbero passassero di un salto i giorni di mezzo.
4. Per loro, ogni rinvio della cosa sperata è lungo; ma il tempo che amano è breve e precipitoso, e molto più breve diventa proprio per proprio difetto intrinseco: da un posto passano fuggendo in un altro, e non sono in grado di fermarsi in un solo piacere. Non lunghi sono per loro i giorni, ma odiosi; al contrario, quanto brevi sembrano le notti che trascorrono nell'abbraccio delle puttane o nel vino!
5. di lì deriva anche la pazzia dei poeti, che alimentano gli umani errori con i miti; loro sembrò che Giove, preso dalla dolcezza dell'amplesso, avesse raddoppiato la durata della notte: che altro è l'accendere i nostri vizi, se non l'imputarne gli dei come suggeritori e dare al male, con l'esempio della divinità, una giustificata licenza? è mai possibile che non sembrino a costoro brevissime le notti che comprano a prezzo così caro? il giorno lo perdono per l'attesa della notte, la notte per la paura della luce.
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