16/07/14

PRESI PER IL NASO

Spieghiamo la fisiologia  degli odori.
Sentire un odore significa prima di tutto respirarlo: le cellule che recepiscono gli odori si trovano nella mucosa olfattiva, un'area specializzata all'interno del naso, che nell'uomo non supera i 5 cm² di superficie (mentre nel cane arrivaa 18 centimetri, nel gatto a 21). La mucosa olfattiva è composta da tre tipi di cellule: basali, di sostegno, e infine le cellule olfattive vere e proprie, dotate di ciglia cui aderiscono le molecole delle sostanze odorose. È da queste cellule che parte una fibra nervosa che si connette con il bulbo olfattivo, una struttura del sistema nervoso che si trova alla base del cranio: quando le molecole odorose entrano in contatto con i recettori presenti sulle ciglia delle cellule olfattive producono uno stimolo elettrico che raggiunge il bulbo olfattivo, e da lì le altre aree del cervello che hanno il compito di decodificare e interpretare i diversi odori. Il sistema olfattivo è direttamente legato al sistema limbico, che sovrintende agli stati emotivi: probabilmente è per questo che a volte gli odori provocano, senza che ne siamo consapevoli fino in fondo, reazioni emozionali così evidenti
Un vero «pronto soccorso» olfattivo
Poche gocce di profumo possono bastare per alleviare un mal di testa, ritrovare il sonno perduto o ridarci il buon umore? Sembra troppo bello per essere vero, eppure - anche se il termine è stato coniato intorno al 1920 dal chimico francese René Gattefossé - l'aromaterapia ha radici antichissime: sembra che siano stati gli antichi egizi a inventare il procedimento di distillazione necessario per ricavare dalle piante gli oli aromatici essenziali. E se i più recenti studi sulla memoria olfattiva sollevano qualche dubbio - per Rachel Hertz, per esempio, alcuni profumi ci ridanno il buon umore perché li associamo a ricordi piacevoli- altre ricerche confermano ciò che la tradizione popolare sapeva da sempre. Prendiamo per esempio la lavanda: un esperimento realizzato negli Usa all'università di Miami dimostra che questo aroma stimola la vigilanza e la capacità di concentrazione. Mentre gli studi effettuati all'università di Vienna ne confermano l'effetto sedativo, e una ricerca realizzata all'università giapponese di Hirosaki la segnala come rimedio efficace per ansia e depressione.
Non resta dunque che scegliere le essenze più duttili e gradevoli. Ricordando che possiamo utilizzarle (da sole o nella combinazione preferita) in vari modi: nel massaggio, in un bagno caldo, diffondendoli nell'ambiente con un apposito bruciatore o semplicemente mettendo qualche goccia nell'umidificatore del termosifone; a volte perfino ingerendoli (ma in questo caso è bene consultare un esperto). Per ottenere gli effetti migliori è bene scegliere prodotti di ottima qualità, se possibile provenienti da piante selvatiche o coltivazioni biologiche, e conservarli con cura. Ed ecco gli aromi più diffusi e versatili, un vero «pronto soccorso» olfattivo da tenere a portata di mano:
• Albero del tè: purificante, rinfrescante, per bagni e cura dei capelli, antibatterico.
• Bergamotto: migliora l'umore, antidepressivo, antivirale e disinfettante.
• Camomilla: rilassante, equilibrante.
• Cannella: rinforzante, stimolante (in dosi minime perché può irritare la pelle) .
• Eucalipto: purifica l'aria, rinfresca, stimola la percezione, utile per raffreddori, asma, bronchite.
• Gelsomino: euforizzante, rilassante.
• Lavanda: facilita il sonno, combatte lo stress, la tensione e il mal di testa, antibatterico,
disinfettante.
• Limone: rende attivi e stimola la concentrazione, antibatterico, antinfiammatorio e febbrifugo.
• Menta piperita: stimolante, chiarificante antinfiammatorio e antispasmodico.
• Neroli (arancio amaro): rilassa e facilita il sonno .
• Pino mugo: purifica l'aria e migliora la concentrazione .
• Rosa: rilassa e stimola i sensi; rinfresca e addolcisce la pelle .
• Sandalo: equilibrante e rigenerante.
• Zenzero: stimola l'appetito e la digestione.
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