31/05/14

Quarta parte | La tavola periodica degli elementi | Approcci diversi da Cannizzaro a Mendeleev passando per Avogadro.

Amedeo Avogadro
(immagine dal web)
Amedeo Avogadro, differentemente a ciò che fece Dalton, aveva intuito che i gas come l'idrogeno e l'ossigeno sono composti da molecole, a loro volta composte da atomi, e quindi il peso molecolare del gas doveva essere diverso dal peso atomico dell'elemento che lo costituisce.

Il peso molecolare dipende da quanti atomi dell'elemento sono contenuti nella molecola: nel caso dell'ossigeno, due. L'analisi di Cannizzaro fu alla base del dibattito nel corso del primo congresso internazionale dei chimici a Karlsruhe in Germania, nel 1860. Tra i partecipanti i furono Dmitrij Mendeleev dalla Russia, Julius Lothar Meyer dalla Germania e William Odling dalla Gran Bretagna. Nel corso degli anni Sessanta del secolo ognuno di questi chimici (come anche altri due, John Newlands e Gustavus Hinrichs e un geologo francese, Alexandre-E'mile Bèguyer de Chancourtois) propose una diversa diversa versione della tavola periodica.

Studiarono le regolarità date dai pesi atomici, le proprietà chimiche e, nel caso di Hinrichs, gli spettri atomici dei 63 elementi noti all'epoca. La proposta di Mendeleev, concepita mentre scriveva un libro di testo di chimica, fu l'ultima delle sei. Fu pubblicata in forma di bozza nel 1869 e in modo più compiuto nel 1871, ma non sembra molto influenzata dalla cinque proposte precedenti. Ognuna delle ipotesi aveva i suoi meriti, ma soltanto quella di Mendeleev prese piede.(science)


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