22/05/14

Pulizie di primavera | Spieghiamo dunque... le "vele" per pescare nello spazio.

Il problema dei rifiuti spaziali potrebbe essere eluso se i satelliti potessero essere dotati di dispositivi per rimandarli sulla Terra, dopo che hanno smesso di funzionare. Spieghiamo dunque le..."vele" per pescare nello spazio.

SPIEGARE LE VELE
Cosi l'Università del Surrey, nel Regno Unito, ha sviluppato una vela ultra leggera di 5 metri per 5, che si dispiega dal satellite appena la sua missione è conclusa, riportandolo palcidamente sul nostro Pianeta.
L'ESA, l'Agenzia spaziale europea, comincerà a testare il dispositivo nel corso dell'anno. Se avrà successo, la vela potrebbe teoricamente, essere installata anche sui satelliti per le telecomunicazioni già in orbita, grazie a un veicolo spaziale automatizzato. Quando un rottame di dimensioni importanti si avvicina a pochi chilometri della Stazione Spaziale Internazionale, allora ISS viene condotta a una diversa altitudine per evitare una possibile collisione.
Vela ultra leggera
(immagine dal web)

PESCA SPAZIALE
"Catturare" i frammenti più piccoli dei rottami è un'impresa ardua. La JAXA, Agenzia spaziale giapponese, ha annunciato recentemente il progetto di testare una "rete da pesca" magnetica lunga 700 metri: una struttura metallica con cavi d'acciaio, attraverso cui scorrerà corrente elettrica, in modo che la rete possa manovrarsi da sola. Ciò genererà un campo magnetico che ettirerà i rottami.

Quando questa sarà piena, deorbiterà da sola e i detriti bruceranno nell'atmosfera. Se il test, previsto quest'anno. avrà esiti positivi, la JAXA proporrà una versione della rete lunga 10 chilometri. Sono 2300 i frammenti rintracciabili prodotti nel 2007 dal test dell'arma anti-satellite cinese Feng-Yun 1C.(science)

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