Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"
Artigianato.
L'artigianato e la piccola industria sono le branchie maggiormente toccate dalla crisi e quelle che
dovrebbero avere maggior interesse alla realizzazione degli aspetti finanziari proposti in questo
progetto.
Ho già chiarito in precedenza come le contrapposizioni storiche fra operai e datori di lavoro siano
ormai obsolete, perché il nemico comune del mondo del lavoro è la finanza di rapina, che utilizza
anche industrie in salute, per fini speculativi, lasciandole poi, a speculazione avvenuta,
completamente disfatte e rovinate.
Il mondo dell'impresa deve cominciare a capire che il nemico non è più l'operaio con le sue
rivendicazioni salariali; mentre d'altro canto l'operaio deve capire che il suo mortale nemico, colui
che brucia ricchezza, senza crearne è la finanza disonesta e criminale, che si serve di politici venduti
siano essi di destra o di sinistra.
Se si riuscirà a creare un'alleanza dei produttori e gli imprenditori capiranno che è venuto il
momento di mettersi a capo del movimento, avremo buone possibilità di riuscita.
E' necessario creare strumenti economici e finanziari nuovi.
Bisogna riuscire a vietare la trattazione di budget finanziari velenosi, che perfino i bancari non
riescono a comprendere.
Gli organi di controllo vanno rafforzati e la Banca d' Italia deve ritornare proprietà degli italiani e
riacquistare la sua funzione di controllo sull'operato delle banche.
Il trattato di Lisbona va rifiutato, perché sottrae al controllo democratico dei cittadini europei
elementi fondamentali della struttura dell'Europa.
Signori ! Ne va del vostro e del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
Questa nostra iniziativa è qui solo una delle molteplici iniziative sparse per l' Italia.
Nel mondo e perfino negli Stati Uniti c'è un fiorire di iniziative analoghe, che si diffondono
sopratutto attraverso internet.
I partiti ufficiali si stanno dimostrando inadeguati, perché i loro rappresentanti, sono incapaci di
porsi in termini alternativi al sistema di Wall Street, ne sono solo i servi fedeli ed ottusi.
Bisogna darsi degli strumenti e delle strutture nuove, che partano dal mondo dell'impresa, perché
produce ricchezza e osteggino il mondo di questa finanza che invece distrugge ricchezza.
Quelle proposte da me avanzate per favorire i flussi finanziari nel paese possono essere certamente
ampliate e completate dalla vostra esperienza e sopratutto dal contatto e confronto con altre realtà
similari che stanno fiorendo dappertutto in Italia e all'estero, alle quali, a tempo debito, sarà
opportuno relazionarci.
Ormai le banche, come abbiamo visto in precedenza sono occupate principalmente a derubare i loro
clienti, offrendo loro dei prodotti che, nel tempo si riveleranno fruttuosi solo per i padroni delle
banche stesse.
Bisogna allora azionare dei meccanismi che mettano direttamente in contatto il risparmio con
l'iniziativa imprenditoriale.
Turismo
Per quanto concerne questa branchia rimando al progetto da me elaborato anni fa, che purtroppo è
stato accantonato dai compagnuzzi nostrani.
Brevemente:
Questo progetto partiva dai seguenti presupposti:
Da noi ci sono circa quaranta operatori turistici, la maggior parte provenienti da fuori a causa della
disastrosa politica fatta qui negli anni precedenti, che avrebbe dovuto indirizzare i cittadini a non
vendere le loro case, ma a trasformarle in attività turistiche.
Il che avrebbe permesso di salvaguardare l'aspetto agricolo della zona rendendolo più redditizio,
perché collegato a quello turistico.
Il fatto che degli stranieri guidino questi esercizi non è però da considerarsi negativamente, perché
costoro, vivendo qui, ne condividono i problemi anche economici e quindi sono coinvolti nei
processi che stiamo vivendo.
Quelle operative sul nostro territorio sono piccole strutture turistiche a conduzione familiare, che
non possono ampliare molto la loro offerta.
L'idea alla base del progetto era quella di creare un centro ludico- sportivo a gestione pubblica e
con una offerta ricca, che d'estate si sarebbe posto al servizio delle strutture turistiche favorendo
contatti fra autoctoni e stranieri; d'inverno invece queste stesse strutture sarebbero state messe a
disposizione dei nostri cittadini a prezzi accessibili, perché i costi sarebbero stati coperti in gran
parte dai turisti.
Queste stesse strutture inoltre avrebbero potuto rappresentare il punto di riferimento per scambi
culturali e scolastici di alunni stranieri con quelli nostrani.
I governanti di questo paese hanno trasformato il progetto ….. in un agriturismo in più, con contorni
ridicoli, che non hanno nessuna relazione con la progettualità da me a suo tempo prospettata.
Sta a voi cittadini continuare sulla strada del disastro o cercare vie e gente nuova.
In gioco ci sono gli interessi di tutti noi.
Siccome inoltre il progetto coinvolgeva un numero notevole di protagonisti impegnati nel sociale:
presidenti squadre di calcio, nuoto, arcieri, ballo, teatro, cavalli ecc.. si sarebbe assistito ad una
gestione sociale di un bene sociale.
Insomma avremmo avuto finalmente una gestione socialista del paese nei fatti e non solo a
chiacchiere, dalla quale attingere dirigenti futuri per la gestione della cosa pubblica.
Continuiamo invece ad essere tediati da burocretini, bravissimi a recitare il catechismo socialista,
ma incapaci di tradurre in pratica una sola idea di quanto recitato.
Per le generazioni future; scuola e cultura:
Siamo ormai arrivati al capitolo finale di questo breve excursus, che ci ha permesso, dopo un
viaggio attraverso la politica mondiale, di aprire degli spiragli sulle conseguenze che la stessa
potrebbe avere sulla nostra politica locale ( pensare globale per agire locale).
Quindi, anche tenendo conto di iniziative già messe in atto in altri paesi italiani e stranieri, abbiamo
cercato di elaborare delle soluzioni ai nostri problemi.
Ce ne resta da analizzare l'ultimo, quello che mi sta più a cuore, perché ad esso ho dedicato la
maggior parte della mia vita.
Per guidare un'auto lo Stato pretende che il cittadino consegua una patente.
Adesso anche per possedere uno di quei cani pericolosi vogliono, giustamente, introdurre l'obbligo
di una patente.
A tutti i pedagogisti è noto, che, i processi formativi fondamentali nel bambino avvengono nei
primi sei anni di vita e che per questi è basilare l'azione dei genitori, eppure lo Stato non
pretende nessuna “ patente” da parte dei genitori, nonostante ricoprano questo ruolo
fondamentale per i loro figli e per i futuri cittadini di questo paese.
Perché?
Nella mia pratica di insegnante non ho conosciuto nemmeno un genitore che non volesse il
bene del proprio figlio, ma ne ho conosciuto pochissimi che sapevano come si fa.
Spero che quanto dirò adesso non mi faccia rischiare una passata di botte da qualche signora
inviperita: le mamme italiane, purtroppo, al riguardo sono un disastro, perché nei confronti dei loro
figli si pongono solo in termini affettivi e non pedagogici.
Dovere dei genitori non è solo quello di volere bene ai figli, anzi proprio perché gli si vuole bene,
devono porsi in termini pedagogici; cioè passare al bambino nel più breve tempo possibile il
maggior numero di competenze che gli permettano la sopravvivenza:
Apprendimento di igiene personale, pulizia del proprio ambiente, preparazione e coltivazione cibi,
conoscenza dell'habitat, campi e boschi e del paese, conoscenza strutture sociali e strutturali del
paese, integrazione nel tessuto sociale ecc.....
Ho incontrato maggiore difficoltà a far comprendere ad un alunno che era suo dovere pulire la
merda che aveva prodotto, che chiarirgli un problema di matematica.
Obiettivo primario del genitore è quello di inculcare il senso di autonomia ed indipendenza.
Nel mondo animale ciò avviene nel giro di un paio di anni, in quello umano qualche anno in più
perché i processi e le competenze richieste sono più complesse.
Le mamme italiane dilazionerebbero questo processo all'infinito, allevando così un esercito di
“bamboccioni”.
I processi formativi fondamentali sono quelli della formazione dell'intelligenza e del carattere,
due elementi cioè che una persona si porterà dietro per tutta la vita e quindi lo segneranno per
sempre e decideranno il suo destino.
Quando il bambino arriva a scuola i processi fondamentali sono già avvenuti ed il suo destino è già
definito.
Nel periodo scolastico avviene un solo processo formativo, sebbene importantissimo, quello
dell'astrazione.
Come si forma l'intelligenza nel bambino e perché i genitori giocano un ruolo così importante.
Il bambino a quella età è condizionato dagli istinti primari, mangiare, bere ecc
Egli s'accorge che coloro che soddisfano questi suoi bisogni sono quelli che poi riconoscerà come
genitori.
Il fatto che le prime parole che pronuncia siano mamma e papa è una nostra invenzione, perché in
realtà il bambino, non riuscendo a modulare la bocca , riesce a produrre solo suoni con la bocca
chiusa (m, p) o con la bocca completamente spalancata (a), sorry.
Solo che, vedendo che ogni volta gli adulti, quando pronuncia queste parole gli fanno festa, allora
tende a pronunciarle più spesso.
Tra bambino e genitore si stabilisce un legame profondo che il bambino rapporta alla sua
sopravvivenza, quindi sviluppa una fiducia cieca ed assoluta nei genitori.
Se un genitore racconta al figlio che un asino vola, nemmeno il più grande scienziato del mondo
riuscirà a convincerlo che è impossibile.
A sedici anni, dopo la pubertà, allora sarà in grado di riflettere: “quello str... di mio padre...”
Chiarito il perché i genitori giochino un ruolo così importante dedichiamoci alla formazione
dell'intelligenza.
Per fare questo dobbiamo tornare al De Saussure.
Vi ricordate quando ho detto che potevate tagliarmi anche a pezzettini, ma io restavo sempre quello
che sono, con la mia intelligenza e il mio carattere oltre alle esperienze fatte durante 64 anni di vita
che un po' hanno influito.
Ebbene noi dobbiamo tenere presente che il bambino forma questi due elementi in questo periodo.
Il De Saussure dice che la realtà è fatta di significati (cose ) e significanti (nomi delle cose), per il
bambino essi sono segni, che sono congiunti.
Tutto ciò con cui viene a contatto sono segni.
scritto da Giuseppe Siano
[venerdì diciannovesima parte parte]