27/02/14

Il "Narciso" vicino a noi o dentro di noi

Siamo la società del narcisismo. La cultura dell'io è diffusa in molti ambiti della vita quotidiana e si manifesta con atteggiamento esibizionista, egocentrico e megalomane. Tratti che si ritrovano non solo nella cinematografia e nella letteratura, ma anche in molte persone che conosciamo. E forse in noi stessi, se ci conoscessimo bene. 



Esiste, però, un narcisismo più grave. Secondo una ricerca, il 2 per cento della popolazione italiana presenta disturbi della personalità di tipo narcisistico, mentre un paziente psichiatrico su quattro presenta «gravi problematiche narcisistiche ». E se una dose equilibrata di autostima viene considerata «narcisismo sano», quello «maligno» è stato oggetto di un lungo studio che è iniziato con Freud nel 1914 e non si è ancora concluso. Ma perché si fa riferimento al mito di Narciso?
 Secondo Ovidio, Narciso è figlio della ninfa Liriope violentata del dio fluviale Cefiso. L'indovino Tiresia aveva predetto alla madre che il giovane, di straordinaria bellezza, sarebbe vissuto a lungo se solo «non avesse mai conosciuto se stesso». Da grande, egli suscita passioni nei mortali e negli dèi, maschi e femmine, passioni alle quali non è in grado di rispondere per incapacità ad amare e riconoscere gli altri. La dea Nemesi fa in modo che Narciso si specchi in una fonte limpida e si innamori di se stesso. Malato d'amore per sé, egli cerca invano di afferrare la propria immagine, annegando nella fonte. 
Il narcisista è di fatto incapace di riconoscere l'altro e ama se stesso in modo esclusivo. Si tratta di una grave patologia mentale. Ma tra l'autostima e il «narcisisrno maligno » esiste una versione più nascosta ma non per questo meno insidiosa. Bruce Stevens, professore all'università Charles Sturt di Camberra, Australia, lo delinea come un mostro a più teste. Ci sono diversi tipi di narcisisti, ma hanno tutti un medesimo problema: sono alla ricerca di un'amore che non riescono a trovare. I nove diversi tipi di narcisisti sono:
 l'insaziabile, l'amante speciale, l'amante del potere, il «corpo », il rabbioso, il seduttore, il fantasioso, il martire e il salvatore.
Non esistono i tipi puri, spesso l'insaziabile può diventare rabbioso o l'amante speciale il seduttore. Molti narcisisti reagiscono con violenza alle critiche loro rivolte. Diversi studiosi sono giunti alla conclusione che la delinquenza giovanile si sviluppa maggiormente negli adolescenti che hanno un' opinione eccessivamente ottimistica delle loro persone.  Come reagire? Non è facile avere una sana relazione con un narcisista. Il suo bisogno di sentirsi sempre superiore lo spinge a trattare gli altri con sufficienza. Il narcisista non cambia atteggiamento facilmente; è molto più facile cambiare il proprio comportamento piuttosto che aiutarlo a modificare il suo. Poiché al narcisista piace essere al centro dell'attenzione e sentirsi importante, per avere buona pace, occorre concedergli questo privilegio di tanto in tanto e ascoltare le storie che racconta circa le sue grandi opere realizzate. Il narcisista può facilmente ignorare i sentimenti dei suoi amici o colleghi di lavoro. A volte conviene mantenere una relazione più superficiale e non confidarsi con lui o con lei perché, se una persona si sente giù, non è al narcisista che occorre confidare il problema: egli non ha voglia di stare ad ascoltare, se mai qualcuno provi a parlargliene. Questo suo modo di fare ferisce terribilmente chi gli sta intorno.
Per Erich Fromm, psicanalista e sociologo, il narcisismo sarebbe un modo per compensare l'incapacità di esprimere, donare e ricevere affetto.
Una buona dose di orgoglio e sicurezza di sé serve a mascherare un deficit di autostima e un allontanamento dagli altri; certamente si tratta di una persona che vive in un mondo immaginario nel quale il piacere e la soddisfazione esistono solo per se stessa. Rivalutare le emozioni? Per non cadere nella trappola del narcisismo occorre coltivare l'educazione dei sentimenti, stabilire buone relazioni sociali, mostrare affetto sincero per i propri simili. Per Umberto Galimberti, psichiatra, solo la consapevolezza di sé offre una via di scampo al più sfrenato narcisismo. Un altro modo per evitare l'egocentrismo è mantenere uno spirito critico nei confronti di quello che la società vuole venderci o proporci. Occorre reagire di fronte al consumismo e all'individualismo e manifestare il proprio disaccordo. La conoscenza dei fatti e delle leggi sociali aiutano a prendere coscienza della realtà e del posto che l'individuo. occupa nel mondo. La scienza apre nuovi orizzonti ma dovrebbe aiutarci, come dice Norberto Bobbio, a rimanere umili, all'opposto dell' atteggiamento narcisista.
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