"È
stata la musica che mi ha protetto dalla pazzia ed è venuta a stanarmi fin
dentro la mia stanza anonima della mia anonima casa di periferia. Quella che
bussava alla porta era una generazione cresciuta ascoltando Hendrix, Jim Morrison, Stones, Velvet, Mott The Hoople, Who, Kinks. Una generazione che
prendeva in prestito la poesia di Baudelaire e di Rimbaud e la trasformava in
energia, in rock’n’roll. E tutti prendevamo coscienza, per emanciparci, per
crescere."
Bartolo Federico,Viaggiatori nella notte
Bartolo Federico,Viaggiatori nella notte
Un
libro sulla musica: "Viaggiatori nella notte" di Bartolo Federico con la collaborazione
di Evil Monkey, illustrazioni Giovanni
Lo Re .
Un
viaggio attraverso i racconti dell’autore alcuni dei quali tratti dal suo blog “Dusty road”.
Illustrazione di Giovanni Lo Re |
Un viaggio a fari
spenti nella notte, attraverso le strade del blues, le chitarre slide alla
fermata degli autobus, le file al collocamento, quei risvegli che sanno di
alcool e rimpianto.
Bart ci accompagna,
tenendoci la mano, tra le miserie, gli eroismi, i marciapiedi e i dischi di una
vita spezzata ma non infranta, piegata ma non rotta.
Il tutto avvolto in
una caldissima, sabbiosa, dolciastra, meravigliosa atmosfera blues.
Racconti che hanno la
Musica come assoluta protagonista.
Il
Blues come stato d’animo e a
volte, spesso, come stile di vita, certamente
non “le solite 12 battute”, “i soliti tre accordi “ frasi spesso
pronunciate da chi crede di liquidare una forte esperienza emotiva come puro e
semplice genere musicale. Certo è che, come genere musicale, il blues
rappresenta le origini del jazz ed ha
influenzato gran parte del rock degli anni ’60-’70. Il bluesman, per
definzione, raccoglie in sé tristezza e rassegnazione, considera questa sua vita come una sorta di viaggio, un errare da un posto
all’altro per sfuggire al suo malessere senza avere una meta precisa. Dustyroad
ha come riferimento Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroghs, Gregory
Corso e tutta la generazione di poeti e scrittori On the Road che insieme ai
giovani di allora vissero il sogno della Beat Generation. E
chiudendo con le parole dell’autore:
“Le loro canzoni non avevano
produttori. Quelle canzoni ascoltate oggi, a distanza di ottanta e più anni,
sono tali e quali a quelle che suonavano nelle strade, nelle feste o davanti
alle loro case, e non hanno perso un briciolo della loro forza, della loro
poesia. Per questo, definire il blues la purezza assoluta della musica non è
esagerazione.
Soffiate via la polvere che c’è
un tesoro nascosto.”
Mr.Hyde