Questo è un saggio scritto da Giuseppe Siano, è pubblicato due volte a
settimana (mercoledì e venerdì) suddiviso in capitoli. Potete comunque
vederlo in sequenza di pubblicazione al link "Saggistica"
5.economico
Abbiamo visto che esistono due piani su cui si sviluppa l'economia: Quello finanziario,
nelle mani di pochissime famiglie, che ha il potere di creare moneta dal nulla e domina la
politica mondiale attraverso politici corrotti e traditori degli interessi dei loro popoli e che s'è
ormai impossessato della grande industria e quello imprenditoriale costituito da piccoli e
medi imprenditori e da lavoratori, che producono soldi sudati e che vengono resi schiavi dai
finanzieri, che attraverso i politici esercitano un controllo totale sulle loro attività.
I beni prodotti non saranno mai in grado di corrispondere, nemmeno lontanamente, alla
carta-moneta e moneta virtuale creata dai finanzieri.
I nostri politici utilizzano l'intero apparato dello Stato e la loro facoltà legislativa per
emanare norme che pongono sotto controllo assoluto il mondo della produzione e soddisfare
i progetti dei loro padroni.
La Guardia di finanza viene scatenata contro i piccoli imprenditori, sempre a caccia di una
evasione che ormai è possibile solo ai capitali mafiosi, che però si rivelano sempre più
urgenti per sostenere la finanza italiana e quindi diventano intoccabili.
I loro proventi vengono ormai “lavati” dallo Stato mentre la grande imprenditoria oltre a
collocare all'estero a costo zero la produzione sfugge a tutti gli obblighi di tassazione.
La Mercedes negli ultimi venti anni non ha pagato nemmeno un centesimo di tasse in
Germania, ( dove esistono ancora delle statistiche al riguardo) non parliamo della FIAT,
che non solo non paga tasse, ma batte continuamente cassa.
E' interesse allora sia degli operai che degli imprenditori ( mondo del lavoro) stabilire
un'alleanza, che permetta loro di liberarsi dal giogo di questa banda di criminali folli e dei
loro lacchè politici.
Bisogna ripartire dal basso: dall'economia locale, dai prodotti dell'agricoltura,
dell'artigianato e della piccola impresa, liberate dagli intermediari e messe in grado di
raggiungere direttamente il consumatore a prezzi inferiori a quelli della grande
distribuzione, mentre il produttore, non più ricattato dai grossisti, può vendere i suoi
prodotti a prezzi per lui più convenienti e fruttuosi.
I partiti di destra e sinistra nella loro furia orgiastica delle privatizzazioni hanno fatto strage
dei piccoli imprenditori per soddisfare le richieste dei finanziatori dei loro partiti e delle loro
campagne elettorali. Al loro posto stanno creando un esercito di burocrati superricattabili
perché portatori di nessun sapere, che vengono pagati garrotando gli ultimi sopravvissuti
della libera impresa.
L'imprenditore per i dominatori della finanza mondiale e per i loro lacchè politici di destra e
sinistra è un soggetto pericolosissimo, perché è per natura vivace, curioso, indocile, difficile
da dominare, ribelle.
Una figura simile è odiata non solo dalle strutture ex-sovietiche, pseudo-comuniste, ma
anche dal grande capitale finanziario, che vede in questa classe intelligente il vero
pericolo per il loro dominio mondiale, perché in grado di organizzare la protesta e la
ribellione.
Perciò un accorato invito a questa categoria: che il mondo del lavoro, creatore di soldi veri e
sudati, si ribelli ai traditori venduti al grande capitale, che hanno l'intenzione di trasformare
ogni imprenditore in un burocrate di società inutili ( comunità montane,società delle acque,
equitalia, province, strutture parastatali) che, siccome sono inutili, sono sempre ricattabili e
quindi assoggettate al volere dei detentori del potere politico.
Nei capitoli successivi dimostrerò come una società socialista è tale solo se sarà una libera
società di imprenditori .
Dopo aver ascoltato l'intervista ad Aaron Russo ci si rende conto come l'azione operativa
dei politici non solo nostrani, ma anche di altri paesi europei, sia perfettamente funzionale al
progetto degli illuminati tendente a mettere in catene l'intera popolazione mondiale e che i
rappresentanti della sinistra sono i più ligi e diligenti esecutori di questo piano, perché
ideologicamente abituati a tenere in nessuna considerazione l'individuo.
Su questa base è stata possibile l'alleanza strategica fra gli pseudo-comunisti di derivazione
leninista e la destra americana ( Kissinger) ambedue portatrici di elementi ideologici elitari.
Se vogliamo conservare la nostra libertà dobbiamo combattere e la restante imprenditoria
deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità mettendosi alla testa del
movimento per difendere gli interessi del mondo del lavoro contro quello della
speculazione, della burocrazia e della schiavitù.
In queste pagine cercherò di concretizzare delle iniziative e delle proposte che possano
favorire questo processo almeno nel nostro comune.
6. Militare
Dalla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti hanno perso tutte le guerre che
hanno condotto, perché erano tutte guerre d'invasione di popoli stranieri, che erano
fortemente motivati a difendere i loro cari e le loro case, mentre i soldati americani erano
solo l'ottuso, prezzolato strumento di invasori criminali.
Il ministro della giustizia tedesco ( donna) ha paragonato l'invasione americana dell'Irak a
quella della Polonia fatta a suo tempo da Hitler.
Naturalmente ha dovuto dimettersi.
C'è forse un politico italiano, sopratutto della “sinistra annacquata ” o di quella detta
“antagonista”, che abbia mostrato i “coglioni” della signora?
Ormai s'è falsificato anche il linguaggio, perché guerre naziste d'invasione di Stati stranieri,
con pretesti ridicolissimi, vengono giustificate con la ricerca di inesistenti armi di
distruzione di massa o la caccia a un fantomatico amico della famiglia Bush, che
probabilmente si gode la vita in una delle sue molteplici ville in Arabia saudita, perché il suo
compito di agente provocatore della CIA, di offrire il pretesto per l'invasione
dell'Afganistan; (certamente però se non fosse stato questo ne avrebbero trovato un altro)
l'ha assolto.
La guerra in Irak è costata al popolo americano circa mille miliardi di dollari.
Allora è lecito chiedersi, ma perché una nazione che ha perso tutte le guerre contro altri
popoli, che è ridotta ormai con le pezze al culo, continua a bruciare risorse per guerre, che la
costringono alla fine ad andarsene con la coda fra le gambe?
Il generale Eisenhower, comandante in capo delle truppe alleate durante l'ultima guerra
mondiale e quindi in grado di capire perfettamente l'argomento, quando divenne presidente
degli Stati Uniti, cercò accoratamente di sensibilizzare il popolo americano sui pericoli che
potevano derivare all'America dalla formazione del complesso militare-industriale.
Quella americana è rimasta un'industria di guerra, che non è riuscita più a trasformarsi.
L'economia americana crollerebbe completamente se tentasse di stoppare questa produzione,
perché è l'unica industria inesportabile e perciò rimasta ancora negli Stati Uniti.
Dietro l'industria bellica ci sono i finanzieri citati, che sono i proprietari delle industrie
produttrici di armi .
I mille miliardi di dollari della guerra in Irak sono a carico del popolo americano, ma i
profitti derivati al complesso militare-industriale sono dei signori della guerra; cosa importa
se poi muoiono un milione di “Untermenschen” irakeni ed alcune migliaia di sottoproletari
americani, vestiti da fantaccini, di fronte ai profitti delle famiglie Bush, Cheney,
Rumsfeld,Rockefeller,Soros ? Ecc...
Adesso sono alla frutta, bisogna solo sperare che finalmente il popolo americano presenti
loro il conto e glielo faccia pagare fino in fondo.
7. Civile
Un amico, che è stato recentemente negli Stati Uniti mi ha raccontato di aver avuto
l'impressione di entrare in una caserma.
Poliziotti dappertutto, che ficcavano il naso dappertutto.
La favola del terrorismo è servita non solo ad invadere paesi stranieri, ma anche come
pretesto per mettere sotto controllo l'intera popolazione dei propri paesi, sempre meno
disposta a credere alle balle dei propri governanti e sempre più renitente e ribelle e perciò
pericolosa.
Una caterva di leggi limitative della libertà sono state emanate dai parlamenti europei ed
americani, mentre dappertutto la popolazione viene “abituata” ad accettare la presenza di
militari nelle città, ovviamente sempre per prevenire “attacchi terroristici”.
Presunti terroristi sono messi in libertà dai giudici come ultimamente a Londra, perché non
esisteva uno straccio di prova sulla loro colpevolezza.
Naturalmente una stampa prezzolata pubblica titoli in prima pagina circa gli arresti, ma
nemmeno un trafiletto circa le liberazioni.
Noi italiani abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa sia il terrorismo di Stato.
Il popolo americano l'ha sperimentato con l'attacco alle due torri.
Una cosa sia chiara: se un terrorismo dobbiamo temere è quello interno, perché gode
dell'impunità, in quanto in uno Stato in disfacimento tutti i suoi organi falliscono il proprio
compito accentuandone la decadenza.
Un paese che non è riuscito mai a chiarire l'assassinio di un suo presidente, attuato dai suoi
servizi segreti e condannare i colpevoli ( a proposito: Il presidente Kennedy aveva
toccato i fili dell'alta tensione: s'era messo in testa di sottrarre ai finanzieri di Wall Street il
controllo della moneta, che voleva passare al popolo americano, infatti s'era messo a
stampare il dollaro rosso; per questo motivo è stato assassinato.
I mandanti sono stati gli illuminati, la banda dei dieci, gli sgherri i servizi segreti
americani, allora diretti da Bush padre, ma la giustizia e la polizia non hanno trovato
colpevoli perché non “dovevano” ne “ volevano” trovarli.
A proposito:Ricorderete come la stampa italiana riportò con qualche risalto la cattura alla
frontiera di Chiasso, di alcuni cittadini orientali, che avevano nella loro valigetta titoli per
136 Miliardi di dollari. La legge prevede che se i titoli fossero stati falsi, i fermati avrebbero
dovuto essere incriminati e giudicati, invece furono immediatamente lasciati liberi, quindi
significa che quei titoli erano validi.
Gli accordi internazionali prevedono, in caso di sequestro di valori validi, che allo Stato
sequestratore tocca il 40% della somma, cioè circa 52 miliardi di dollari.
Domanda:” Dove sono andati a finire i 52 Miliardi di dollari, che sarebbero toccati all'Italia?
Chi se li è fottuti?
Alcuni sostengono che questi titoli erano una parte di quelli messi in circolazione da
Kennedy e quindi perfettamente validi.
A questi signori sembra di aver vinto, di dominare i loro popoli. Il fatto è che il popolo è
bue, finché non si trasforma in una mandria scatenata ed inarrestabile, allora sono guai......
scritto da Giuseppe Siano
[venerdì la nona parte]